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Cominciamo dal nome. Un palindromo è una sequenza di caratteri che letta al rovescio rimane identica, ma certamente già lo sapevate…
La “prospettiva palindroma”, cioè la nostra, si propone quindi di scomporre e poi ricomporre al rovescio l’oggetto d’analisi lasciandolo immutato ma restituendogli al tempo stesso un senso nuovo. Il simbolo che ci rappresenta, realizzato dal designer Alessio Urso, esprime la visione al rovescio di cui vorremmo farci interpreti: il tratto distintivo del gambero (cancer) è “l’avanzare all’indietro” e proprio per questo i versi palindromi erano detti anche «cancrini».
Più concretamente, il Palindromo, dell’Armaleo s.r.l., è una casa editrice siciliana attiva dal 2013. Nasce dall’esperienza del trimestrale online di approfondimento culturale e a carattere monografico «il Palindromo. Storie al rovescio e di frontiera» (che trovate in open access qui) nato nel 2011 e poi continuato a vivere, in veste nuova, nel progetto Libri collettivi.
Le pubblicazioni della casa editrice vertono innanzitutto sulla critica letteraria connessa alla topografia delle città nella collana Le città di carta (in cui ogni volume è una vera e propria guida letteraria della città in oggetto con in allegato una mappa letteraria), la letteratura militante dell’antimafia nella collana palindroma E la mafia sai fa male; la narrativa, con un occhio di riguardo rivolto alla riscoperta di classici del Novecento introvabili, nella collana Kalispéra; gli studi dal carattere più marcatamente immaginifico sono in E noi sull’illusione, mentre la collana I tre sedili deserti raccoglie classici della letteratura fantastica in nuove edizioni ricche di apparati e saggi critici sull’argomento; infine gli studi di carattere accademico si trovano in Officina Elicona.
Il Palindromo si avvale del contributo di giovani artisti, siciliani e non, soprattutto per quanto riguarda la veste grafica delle copertine e l’illustrazione degli interni. Il coordinamento dell’anima figurativa del progetto (selezione degli artisti per copertine e illustrazioni) è affidato al pittore Simone Geraci , autore anche delle copertine della collana “Le città di carta”. Le copertine della collana “E la mafia sai fa male” sono tutte realizzate dalla pittrice Angela Viola mentre quelle di “Kalispéra”, “E noi sull’illusione” e “I tre sedili deserti” cambiano di volta in volta interprete.


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