La nostra Associazione si propone di rappresentare, sostenere e difendere sia gli editori indipendenti sia l’idea di cultura pluralista e libera di cui sono i principali portatori. Scopo più ampio di quelli che generalmente si prefiggono le associazioni di categoria, volte semplicemente a difendere interessi economici, a offrire servizi e opportunità in un ambito ristretto.

Attraverso la lettura e lo studio, l’editoria, in particolare quella indipendente, rappresenta una delle principali fonti culturali del nostro Paese: alimenta, sviluppa, tiene viva la cultura, la difende da tendenze globalizzanti, dal pericolo di appiattimento, dalla crescente incapacità critica alimentata da un impiego passivo dei nuovi mezzi di intrattenimento, comunicazione, informazione.

Molte ricerche dimostrano che dove si legge di più è maggiore anche il benessere materiale, maggiori le prospettive di sviluppo e crescita. Saper parlare, saper scrivere, saper esprimere concetti complessi, saper ragionare, saper fare associazioni di pensiero – dirette conseguenze della lettura e dello studio, dunque dei libri in ogni forma – sono strumenti fondamentali nelle relazioni umane, nel percorso formativo di ciascuno di noi, nel lavoro, nella ricerca, nel superamento delle difficoltà, in una più consapevole partecipazione alla vita di comunità.

Il libro non è semplicemente il pilastro, pur significativo, di un mercato fra tanti altri, nemmeno per chi produce e vende libri. Quale strumento di formazione, vettore di circolazione delle conoscenze, supporto di svago e divertimento, il libro rappresenta un bene comune e primario.

Il libro, nella varietà delle sue forme e articolazioni, origina un ecosistema complesso: principio che viene spesso riassunto con il termine bibliodiversità. Non possiamo immaginare che la standardizzazione, l’appiattimento dei libri pubblicati, la chiusura di una casa editrice, di una libreria o di una biblioteca siano prive di conseguenze. La stabilità di un ecosistema è data dal suo equilibrio, uno dei nostri scopi è ritrovarlo e preservarlo.

Questa visione si accompagna necessariamente alla consapevolezza che altri protagonisti giocano questa partitainsieme a noi: librerie, biblioteche, scuola. Il libro è uno strumento estremamente vario: parlare di cultura non significa parlare solo di romanzi, di saggi, di poesia. Ci sono i libri per bambini, i libri scolastici, la manualistica di ogni genere, fumetti, graphic novel, audiolibri, guide turistiche o del territorio, persino le carte geografiche. Ciascuna forma, ciascun genere porta conoscenza.

E’ bene ribadire che gli editori sono imprenditori: la condizione preliminare perché possano svolgere la propria funzione – di valore anche sociale – è che vi siano sufficienti opportunità economiche nonché regole che consentano loro di vivere dignitosamente, non solo sopravvivere. E con loro, che vivano dignitosamente tutti coloro che fanno parte dell’ecosistema del libro: autori, traduttori, illustratori, redattori, insieme a tutti gli addetti di questa articolata filiera. La difesa di regole chiare e di equa concorrenza punta prima di tutto a questo.