Gli sconti hanno le gambe corte…

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…e i primi a pagarne le conseguenze, sono inconsapevolmente proprio i lettori

In molti Paesi d’Europa, primi fra tutti Germania, Francia e Spagna, il prezzo del libro è fisso, gli sconti sono consentiti fino a un tetto massimo del 5%. Questo garantisce pari opportunità a librai e editori indipendenti nei confronti dei grandi gruppi e dei players internazionali e, soprattutto, garantisce quel bene prezioso rappresentato dal pluralismo editoriale e culturale.

In Italia il tetto di sconto è oggi fissato al 15%, ma si possono organizzare iniziative promozionali di ogni genere. In libreria e online, i libri vengono offerti anche a più del 25% di sconto e questo, praticato in modo sistematico, genera in primo luogo un aumento dei prezzi di copertina, di cui poi spesso i lettori si lamentano. In secondo luogo, le librerie indipendenti chiudono in gran numero  più di 400 negli ultimi 5 anni – e 13 milioni di italiani vivono in territori non serviti da una libreria.

In Italia si legge sempre meno, si comprano sempre meno libri e, negli ultimi quindici anni, si sono perse vendite per milioni e milioni di copie: un milione in meno nel solo 2018. Per questo, limitare gli sconti, oltre a permettere un contenimento dei prezzi, garantisce certezze e marginalità a tutti gli operatori e garantisce condizioni di libera concorrenza arginando gli abusi derivanti da posizioni dominanti.

Un libro va acquistato perché bello o utile, non perché più scontato di altri e, per questo, ADEI – Associazione degli editori indipendenti – promuove, con ALI, Associazione librai italiani (Confcommercio) e a SIL, Sindacato italiano librai (Confesercenti), per la prima volta insieme, una campagna rivolta al pubblico per sensibilizzare tutti i lettori sul tema degli sconti. Lo slogan vuole essere volutamente esplicito: “Gli sconti hanno le gambe corte”.

Questa campagna – afferma il presidente di ADEI Marco Zapparolicomunica in modo sintetico gli effetti invisibili quanto drammatici prodotti dal ricorso crescente allo pratica dello sconto; rende consapevoli i consumatori e i lettori degli effetti deleteri generati dalle continue campagne promozionali; sottolinea l’urgenza di metter mano alla revisione della Legge sul prezzo del libro, la Legge Levi, ormai insufficiente e eludibile in molti modi, come di fatto avviene”.

“Basta aprire qualsiasi sito di vendita online, fare un giro di librerie, per rendersi conto di quanto questa anomalia sia incredibilmente diffusa – continua Zapparoli – e intanto, le librerie chiudono, il mercato si riduce, e le difficoltà che oggi attraversano librai e editori indipendenti fra qualche tempo si ripercuoteranno anche sui grandi editori e sulle catene librarie. Nessuno sembra essere davvero consapevole di questa anomalia e delle conseguenze che genera. Conviene seguire l’esempio di quanto hanno fatto, con risultati estremamente positivi, nel resto d’Europa”.

La bellissima illustrazione è di Marco Somà, che ringraziamo.