Il progetto è stato promosso da Adei, Centro per il libro e la lettura e Università di Roma La Sapienza

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È stata presentata al Salone di Torino il 17 maggio (alle 12.45 – Sala Lisbona) S.T.O.R.I.E., la prima ricerca quantitativa e qualitativa sui gruppi di lettura in Italia, promossa da Adei Associazione degli editori indipendenti, con il sostegno del Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura, in collaborazione con Università di Roma La Sapienza e BIBLAB (Laboratorio di biblioteconomia sociale e ricerca applicata alle biblioteche), coordinata da Chiara Faggiolani.
La ricerca ha mappato circa il 10% dei gruppi di lettura (GDL) italiani pari a 1253 unità, in media composti da 24 persone, di cui circa 14 partecipano con regolarità. La gran parte dei gruppi che hanno risposto al questionario sono di lungo corso. Il 13% è nato nel corso dell’ultimo anno; il 19% negli ultimi 1-2 anni; il 25% negli ultimi 2-5 anni e il 43% oltre 6 anni fa. Il gruppo di lettura è soggetto a una evoluzione e trasformazione costante. Il ricambio è un tratto distintivo che nasce dall’intreccio di due elementi: l’interesse e il valore attribuito alle letture e la disponibilità di tempo dei partecipanti.
Si può quindi stimare che la comunità complessivamente coinvolta sia formata da circa 300.000 lettori.
Una persona su 200 in Italia partecipa a un gruppo di lettura, sul totale dei lettori: 1 lettore su 80 sceglie la lettura condivisa.
Nell’81% chi coordina i gruppi di lettura è donna. Il compito principale del coordinatore è quello di fornire ai partecipanti argomenti per condurre la discussione e di introdurre autori e libri scelti. Per quanto riguarda l’età dei partecipanti la prevalenza va alla fascia dai 45 ai 64 anni (47,2%), seguita dagli over 65 (33,4%). Solo l’1,3% ha meno di 25 anni. Mediamente alto il livello d’istruzione: il 58,5% è laureato, il 21,9% ha il diploma di scuola superiore. Pensionati (30%), insegnanti (25%)e bibliotecari (9%) sono le professioni più rappresentate.
A livello sociale i GDL contribuiscono alla ricostruzione di un tessuto sociale di partecipazione e condivisione anche intergenerazionale che si va perdendo, valorizzano i luoghi che li ospitano, creando connessioni e progetti. Secondo il 95% dei partecipanti la partecipazione al GDL porta benefici nella loro sfera privata grazie alla condivisione e allo scambio reciproco. Più della metà dei gruppi rispondenti dichiara un interesse per tematiche relative alla “condizione esistenziale” e ai “sentimenti”. La discussione comune diviene spesso il luogo in cui raccontare di sé e delle proprie esperienze di vita, di analisi e comprensione di sentimenti e comportamenti che trovano cassa di risonanza nelle pagine scritte
Con 4.903 titoli diversi e circa 3.400 autori menzionati i GDL manifestano in modo chiaro e concreto la bibliodiversità come valore condiviso. L’editoria indipendente trova in questi gruppi un pubblico attento e appassionato, capace di orientare le scelte di lettura, di premiare la qualità editoriale, la cura del progetto grafico, la profondità dei cataloghi. Ma possiamo davvero parlare di bibliodiversità, considerando che la produzione editoriale italiana supera le 70.000 novità all’anno? Il dato solleva una domanda: quanto è ampio davvero lo spettro delle letture condivise? E quali meccanismi – visibilità, distribuzione, promozione – influenzano le scelte dei gruppi, anche quando aspirano alla varietà?
In tutto gli editori nominati sono 66 di cui solo 10 sono riconducibili ai grandi gruppi editoriali. Questo dato è centrale, perché mostra un atteggiamento critico verso l’offerta editoriale più mainstream: i gruppi di lettura non cercano solo libri “belli” o famosi, ma progetti editoriali coerenti, curati, consapevoli.
Dai dati raccolti emerge che dopo Einaudi (27%) e Adelphi (18%), e prima di Feltrinelli e Mondadori ( 6%), ad essere scelti sono i libri di editori indipendenti come Iperborea (11%), NN, Keller, Neri Pozza (tutti al 7%), Sellerio (6%), Sur (al 5%).
Questa ricerca è solo il primo passo. Adei e Centro per il libro e la lettura stanno lavorando per trasformare S.T.O.R.I.E. in un “censimento permanente” dei gruppi di lettura per valorizzare la bibliodiversità, la partecipazione civica e la cooperazione tra lettori. Afferma Luciano Lanna Direttore del Centro per il libro e la lettura: “I dati emersi dalla ricerca confortano nel rintracciare nell’atto del leggere un agente di crescita e cambiamento, oltre che lo strumento privilegiato della consapevolezza culturale e di aumento del benessere nella sfera personale dei cittadini. Tuttavia, emerge anche la frammentazione della filiera del libro e l’esigenza di mettere a frutto la pluralità delle voci. Ben venga dunque un censimento permanente delle attività dei gruppi di lettura e della rete dei loro microcosmi, specchio di trasformazioni in atto nell’immaginario nazionale italiano”.
Soddisfazione anche da parte di Andrea Palombi Presidente di Adei: “È come uno sbarco sulle sponde di una terra nuova, che intuivamo, ma non conoscevamo davvero. La ricerca sui gruppi di lettura ci racconta, per la prima volta in modo così ricco, dettagliato ed esauriente, un mondo che solo ora scopriamo quanto e fino a che punto sia fondamentale per la promozione della lettura, e per il destino del libro in generale. Piccoli gruppi che in silenzio e di propria iniziativa, quasi clandestinamente, sono andati tessendo una formidabile rete (un italiano ogni 200!) in grado di assicurare condivisione e quindi potenziamento della lettura, di costruire una nuova socialità intorno ai libri, e persino di orientare il mercato editoriale cercando e premiando, ben al di là del mainstream commerciale, la ricerca, la cura e l’originalità della proposta, qualità che da sempre caratterizzano la produzione dell’editoria indipendente”.
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