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Ultrablu nasce dalla convinzione che, in campo artistico e culturale, la neurodiversità costituisce una risorsa specifica dell’essere umano, portatrice di bellezza, rinnovamento e arricchimento condiviso.
Gli artisti con disturbi pervasivi dello sviluppo (DPS) dispongono di un’incredibile capacità di sintesi estetica: vedono un oggetto, un’immagine che li interessa e ci si relazionano in modo naturale e diretto. Non si interrogano sull’efficacia o sulla validità della sintesi raggiunta, hanno la fortuna di essere indifferenti al giudizio.​
La maniera naturale con cui questi autori creano un’arte “priva di condizionamenti” li fa assomigliare ai grandi artisti. Infatti, i lavori nei quali tale sintesi è presente nascono dalla solitudine e da impulsi creativi autentici, dove le preoccupazioni normalmente legate alla concorrenza o alla comunicazione sociale semplicemente non interferiscono. Questa è la ragione per cui sono lavori unici e fonte di grande ispirazione per tutti noi.
Il nostro obiettivo è dare agli artisti con disturbi pervasivi dello sviluppo e/o difficoltà nell’area neuropsichica un futuro lavorativo nel campo dell’arte e dell’editoria illustrata, quindi aiutarli a diventare autori e a vivere del proprio lavoro. Da qui l’idea di un luogo che mettesse le persone al riparo da pressioni e influenze negativamente condizionanti: al contrario, l’Atelier Ultrablu si è rivelato da subito una fabbrica di oggetti, pensieri, colori, ma soprattutto di confronti, conoscenze e speranze.
Oltre ad essere un progetto partecipato, Ultrablu si apre al sociale, affrontando, in modo attivo e intelligente, una delle problematiche più attuali, ovvero l’inclusione.  
Riconoscere che la neurodiversità – soprattutto nel campo dell’arte – significa tutto e allo stesso tempo non significa nulla, poiché ogni artista vive una propria “dimensione neurologica”, è un’evidenza ancora troppo poco comune.
Per questo, la particolarità inclusiva del “laboratorio blu” permette ad artisti normodotati e diagnosticati con DPS di condividere esperienze artistiche insieme, e di interagire liberamente all’interno e all’esterno di uno spazio in cui non esiste canone per definire la normalità e l’espressione artistica. Uno spazio costruito quindi intorno ad una comunità in divenire, aperta al contributo di ognuno, così come all’apprendimento condiviso, allo scambio e all’esplorazione umana.
Attraverso workshop, atelier e altro tipo di incontri, i partecipanti imparano a creare e ad esprimersi senza il timore di essere giudicati. Questo è infatti per noi di fondamentale importanza, poiché crediamo che una pratica libera è la sola condizione che permette all’arte di manifestare la sua essenza e, con questa, di trasmettere il sapere tecnico per materializzarla, sia nell’artista che nell’opera.
In questo contesto, l’acquisizione di nuove competenze artistiche e lavorative servirà tanto per permettere ad ognuno di continuare sulla propria strada ed evolvere così nel campo dell’arte, quanto per sviluppare approcci costruttivi che possano essere d’esempio al coinvolgimento e all’emancipazione di tutti.


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