Dall’emergenza COVID all’emergenza Libro. Per salvare il settore servono misure immediate

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Per gli editori indipendenti, che rappresentano il 46,5% del mercato, il mese di marzo si chiude con un crollo di fatturato del 68%, bruciando 60 milioni di euro. È quanto emerge dal sondaggio realizzato da Adei, Associazione degli editori indipendenti italiani, al quale hanno già risposto 160 case editrici.

“Occorre comprendere il danno reale per disegnare un piano strategico e chiedere un impegno diretto del Governo per questo settore fondamentale della cultura”, dichiara Marco Zapparoli, Presidente di Adei. Il 75% prevede un “ritorno-alla-normalità” dopo settembre. Ma il mercato – dopo un aprile stimato al 10% del potenziale, maggio al 15%, fino a luglio al 65% – subirà una contrazione stabile di almeno il 10%. 

Verranno proposte 10 mila novità in meno, le tirature si contrarranno del 20%. Nel 2020 gli “indipendenti” stamperanno 16 milioni di copie in meno. “Sono cifre rovinose” constata Zapparoli “occorre un intervento immediato di Governo e Regioni per sopperire alla mancanza di liquidità a breve. Il prossimo Decreto Cura Italia deve prevedere fondi anche per l’Editoria libraria. Cinema e spettacolo hanno minor impatto economico rispetto al nostro, ma hanno ottenuto stanziamenti per 130 milioni.”

“Mancano al mondo del libro almeno 100 milioni di liquidità a breve, è indispensabile che vengano stanziati entro aprile: chiederemo ai Ministeri di Cultura, Economia e Sviluppo tre ordini di misure: “a breve, medio e lungo periodo”. Ieri Paolo Lattanzio (5 stelle) ha aperto un’interrogazione alla Camera: “è forse giunto il momento, forse è il caso di prevedere misure anche per il comparto del libro”.
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